CAPITOLO IV
L’ECUMENISMO
O.S.J. Regola, articolo IV:
Come membro del popolo unico di Dio, la tua appartenenza a un Ordine ecumenico ti obbliga a rispettare, stimare e ascoltare i cristiani di altre confessioni.
Al servizio dell’Ordine e dei tuoi fratelli, andrai oltre tutte le differenze confessionali. Secondo la tua personale vocazione, farai del tuo meglio per promuovere l’Unità dei cristiani desiderata da Cristo Signore.
L’Ordine di San Giovanni è istituzionalmente “ecumenico” dal 1798, come da volere del Gran Maestro Paolo I, imperatore di Russia.
Tutti i membri dell’Ordine devono essere necessariamente battezzati; ognuno di essi appartiene – totalmente e necessariamente – alla propria Chiesa, sia essa cattolica romana, ortodossa, anglicana o protestante.
Ma l’OSJ, l’Ordine stesso, non politico, internazionale e interconfessionale, è totalmente indipendente dalle organizzazioni civili, politiche e religiose e in particolare da ogni sorta di gerarchia ecclesiastica: qui sta la sua “sovranità”.
In che cosa consiste l’ecumenismo dell’OSJ?
L’Ordine di San Giovanni è composto da uomini e donne che vivono il loro essere cristiano nella quotidianità di tutti i giorni, interessandosi principalmente della carità, degli aiuti umanitari, dei poveri e degli ammalati.
L’ecumenismo dell’OSJ è un atteggiamento che cerca un comportamento fraterno, genuino e pacifico, appoggiandosi alla forza della Fede ricevuta da ciascuno dalla sua Chiesa. Questa attitudine peculiare porta i suoi membri ad apprezzare le rispettive differenze, con l’obiettivo di dimostrare l’Unità in Cristo.
1 Corinzi. 7,7: Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro.
2 Timoteo. 2,23: Evita inoltre le discussioni sciocche e da ignoranti, sapendo che provocano litigi.
Filippesi. 2,2-3: rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso.
In passato oltre la più elementare cortesia dettata dai valori cavallereschi di un rispetto delle differenze, era proibito ai membri dell’Ordine di San Giovanni, in quanto tali, di combattere contro altri cristiani. Essi combattevano soltanto contro gli “infedeli”.
Chi sono gli “infedeli” oggi, in un mondo governato da tutte le forme di materialismo? Certamente non i nostri fratelli cristiani verso i quali dirigiamo uno sguardo di rispetto e amicizia. Siamo tutti membri del popolo di Dio, viviamo dello stesso Vangelo!
Cristo stesso prega per l’unità:
Giovanni 17,21: “perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.”
Quindi, siamo stati avvertiti, il mondo sarà in grado di credere, e quindi di essere salvato, solo quando tutti i discepoli di Cristo saranno uniti, tutti i cristiani di tutte le confessioni.
Sappiamo che il mondo ha bisogno essere salvato.
Isaia. 45,21-22: Manifestate e portate le prove, consigliatevi pure insieme!
Chi ha fatto sentire quelle cose da molto tempo e predetto ciò fin da allora? Non sono forse io, il Signore? Fuori di me non c’è altro Dio; Dio giusto e salvatore non c’è fuori di me. Volgetevi a me e sarete salvi, paesi tutti della terra, perché io sono Dio; non ce n’è altri.
Il Mistero dell’Unità dei Cristiani è prima di tutto una questione per i teologi e per le gerarchie della Chiesa, il nostro compito è semplicemente pregare insieme e agire insieme, nella reciproca stima, nell’ascolto fraterno e oltre il rispetto delle differenze.
E questo può essere ottenuto solo attraverso l’approfondimento personale di una Fede ricevuta dalla Grazia:
Marco 9,50: Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri.
Luca 13,29: Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.