L’Ordine di San Giovanni, ha lasciato un’eredità indimenticabile nella storia della medicina. Il loro ospedale a Malta non era solo un simbolo di gloria e orgoglio per l’Ordine, ma rappresentava anche la missione più sacra dei Cavalieri, essendo la loro vera essenza.  

In ogni conflitto contro i musulmani, i Cavalieri erano pronti ad istituire un ospedale per curare non solo i propri, ma chiunque ne avesse bisogno. Dopo le battaglie, si dedicavano con fervore alla cura dei pazienti, dimostrando un approccio umanitario avanzato per l’epoca. Ovunque si stabilissero, il primo obiettivo era sempre quello di edificare un ospedale.

A Malta, il loro ospedale, chiamato “la Sacra Infermeria” era un modello di eccellenza, dotato di reparti medici e chirurgici separati, aree di isolamento per i pazienti contagiosi e spazi dedicati ai convalescenti e ai malati di mente, trattati con dignità e umanità. Ogni paziente aveva a disposizione letti singoli, un lusso raro per quel tempo, e gli standard di comfort e pulizia superavano quelli di molti ospedali europei.

L’Ordine di San Giovanni è stato un pioniere nell’assistenza ospedaliera imparziale, offrendo cure a tutti indipendentemente da credo o nazionalità. La loro Sacra Infermeria era un punto di riferimento per molti stranieri che viaggiavano a Malta per studiare la sua organizzazione o per beneficiare delle cure offerte. Inoltre, l’ospedale era collegato a una Scuola di Anatomochirurgia, che offriva corsi sulle malattie infettive e cliniche anatomiche pubbliche. Con una notevole biblioteca medica e chirurgica e la concessione di lauree in medicina dall’Università degli Studi, l’Ordine competeva con i grandi ospedali di Pisa, Firenze e Roma.

L’interno dell’ospedale era imponente: una sala lunga cinquecentoventi piedi, così larga che “dodici uomini potevano camminarvi fianco a fianco”, e alta tre volte la sua larghezza. Oltre alla struttura, l’Ordine poneva grande enfasi su un’alimentazione appropriata per i pazienti. Medici e chirurghi, assistiti da personale dedicato, si prendevano cura dei malati con un’attenzione meticolosa, dimostrando la loro devozione alla “vera carità”, pilastro del loro ethos cavalleresco.

I Cavalieri servivano i malati con rispetto e dedizione, considerandoli come “signori e padroni”. Ogni venerdì, il Gran Maestro, indossando un grembiule da novizio, visitava personalmente i malati, distribuendo cibo e medicine. Anche sotto i portici del vasto cortile soleggiato dell’ospedale, si trovava una farmacia dove venivano distribuiti aiuti quotidiani ai bisognosi.

Contributi scientifici importanti sono emersi dall’Ospedale di Malta, tra cui le opere del dottor A. Zammit. Le registrazioni dettagliate dei pazienti e le prescrizioni mediche venivano scrupolosamente conservate, evidenziando il loro approccio scientifico e meticoloso alla medicina. W. H. Lecky ha sottolineato come l’ospedale trattasse i pazienti con disturbi mentali con un approccio scientifico, un servizio gratuito che esisteva già prima del 1678.

Questo ospedale era una delle meraviglie e glorie d’Europa, un pioniere nello spirito scientifico nel campo medico e chirurgico. L’Ordine di San Giovanni non solo formava scienziati, medici e chirurghi, ma ispirava continuamente nuove generazioni nel campo della medicina, grazie al patrocinio dei Gran Maestri e dei Cavalieri dell’Ordine.

G.C.