CAPITOLO 1
LE VIRTU’ TEOLOGALI

Regola dell’O.S.J. Articolo I
Attraverso la grazia del tuo battesimo,
vivrai per la fede,
sarai sostenuto dalla speranza,
e sarai radicato nella carità.

Efesini 2,8 “Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio.”
Matteo 28,19: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo,”
Quando l’Ordine ammette un nuovo membro, questi pronuncia i suoi voti religiosi, e si impegna a:
– Servire Cristo con voto di fede: Cristo è la verità,
– Servire i poveri e gli infermi con voto di carità: Cristo è la via,
– Servire l’Ordine di San Giovanni con voto di speranza: Cristo è la vita, perché l’esistenza stessa dell’Ordine è una dimostrazione di speranza cristiana.

VIVERE PER LA FEDE, ovvero totale FIDUCIA nella Persona di Cristo.
Giovanni 14,6: “… Io sono la verità …”
Marco 6,50: “State di buon cuore. Sono Io, non temete!”
Giovanni 6,63: “Le parole che vi ho dette sono spirito e vita”
Matteo 6,9-11: ” Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano”
Giovanni 20,27-28: “Poi disse a Tommaso: Porgi qua il dito, e vedi le mie mani; e porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente. Tommaso gli rispose e disse: Signor mio e Dio mio!
Eb. 11,6: ” Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano.”

Il motto dell’Ordine è “Pro fide Pro Utilitate Hominum”. Altri Ordini hanno adottato motti che esprimono chiaramente gli orientamenti della loro dottrina spirituale: “Pax”, “Ora et Labora”, “Veritas” … il motto composito dell’Ordine di San Giovanni rende indissociabili la Fede e il Servizio all’Umanità.
“Per la fede, per il servizio all’umanità”.
Le circostanze della nascita e dello sviluppo dell’Ordine, rafforzano la sua vocazione e spiegano facilmente questo motto: lo scopo iniziale era di accogliere e curare, nel nome della Fede a Cristo, i pellegrini in Terra Santa, minacciati da malattie, ferite o indigenza.
Ma divenne necessario, molto presto, prendere la spada per difendere l’Ospedale dai nemici della vera Fede: la Fede in Cristo, vero Uomo e vero Dio, morto e risorto per la salvezza di tutti gli esseri umani.
Avere la Fede, è la prima cosa da chiedere a Nostro Signore, la Fede non è insita in noi. È un dono divino. Se non ce l’abbiamo o se siamo dubbiosi non dobbiamo scoraggiarci ma chiedere nel nostro nome e nel nome degli altri:
Giovanni 6,65: “… nessuno può venire a me, se non gli è stato dato dal Padre mio”
Quindi bisogna ringraziare Dio per un tale dono e chiedergli sempre di aumentarla: per noi stessi e per il mondo.
La Fede:
È adorazione, contemplazione e lode a Dio.
È pietà, fervore religioso e amore per il sacro.
È preghiera collettiva e meditazione nel silenzio interiore.
È santificazione
È servire Dio: metterlo al centro della nostra vita.
Quindi, consacriamo un po’ del nostro tempo a Dio (vedi l’articolo VII della Regola).

 

PER ESSERE SOSTENUTI DALLA SPERANZA: LA CERTEZZA.
Giovanni 14,6: “… Io sono la vita …” Cristo è vivo!
Giovanni 6,68: “… Signore, da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna”
Ebrei 3,6: ” ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa siamo noi se riteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza. “
Ebrei 6,18-19: ” affinché, mediante due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito, troviamo una potente consolazione noi, che abbiam cercato il nostro rifugio nell’afferrar saldamente la speranza che ci era posta dinanzi, la quale noi teniamo qual àncora dell’anima, sicura e ferma e penetrante di là dalla cortina”
Cristo è venuto perché il mondo sia salvato: dipende da noi, nella misura in cui ne siamo capaci, con tutte le nostre forze, di prendere parte alla Redenzione, mantenendo sempre la Speranza.
La speranza è sapere, con certezza, che:
Tutto ciò che è Vero nel mondo viene da Dio,
Tutto ciò che è buono nel mondo viene da Dio,
Tutto ciò che è bello nel mondo viene da Dio.
La verità, il bene e la bellezza vengono da Dio e tornano da lui!

La speranza è la vera condizione per l’esistenza dell’Ordine di San Giovanni.
Per quasi mille anni, l’Ordine ha testimoniato che la Verità, il Bene e la Bellezza esistono e che ciò che si può vedere sulla terra è solo una lontana chiamata del Regno di Dio a cui siamo invitati.
Quindi, la Verità è virtù della Fede, il Bene è virtù della Carità e la Bellezza è virtù della Speranza.
Bellezza di un’alba o di un tramonto, bellezza dello sguardo di un bambino, bellezza del sorriso di un vecchio … bellezza delle anime! … riflesso della bellezza di Dio.
La speranza, alla fine, è di credere che si possa servire meglio a molti piuttosto che a uno solo. È riunirsi con i fratelli e le sorelle per darsi reciproco sostegno all’amicizia fraterna, all’addestramento e alle attività spirituali e di carità. È adottare una Regola di vita, all’interno di una struttura che mira a un ideale comune liberamente scelto.
Per un membro dell’OSJ, è servire l’Ordine di San Giovanni, pietra viva della Chiesa.
Quindi, è necessario di consacrare un po’ del nostro di tempo per l’Ordine (vedi l’articolo VII della Regola).

 

PER ESSERE RADICATO NELLA CARITA’: LA BUONA VOLONTA’
La carità è amore: amore fraterno che desidera il bene degli altri per amore di Cristo.
Giovanni 14,6: “… Io sono la via …”
In seno all’Ordine e tra cristiani: cattolici romani, ortodossi, anglicani, protestanti, che condividono la stessa fede con Cristo risorto:
Giovanni 13,35: ” Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.”
Per tutta l’umanità, specialmente per coloro che soffrono di indigenza fisica o povertà morale e spirituale, poiché questa è la vocazione dell’Ordine:
Efesini 3,17: ” e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori,”
Romani 12,7: ” se di ministerio, attendiamo al ministerio; se d’insegnamento, all’insegnare;”
La carità è generosità e cortesia, è fraternità, è senso dell’umanità e della dignità umana. È la volontà di “alleviare le sofferenze, pacificare le liti, curare i cuori spinosi e i corpi contusi”.
E’ servire tutti gli esseri umani – ognuno di loro è un’immagine di Dio.
È la Carità attiva, quella del “buon samaritano” (Luca 10,29-37).
È l’apostolato, la testimonianza della fede che conduce a “la trasformazione del mondo nello spirito del Vangelo …” (SS Giovanni Paolo II in Esort, Christi fideles laici, n.36).
Matteo, 3,8: “Esegui dunque i frutti si incontrano per il pentimento”:
– atti personali di ogni giorno, nella semplicità e nella discrezione della vita quotidiana: Mat. 5,14: “Voi siete la luce del mondo …”,
– atti collettivi e organizzati dell’Ordine delle opere di San Giovanni, e anche la partecipazione, come membro dell’Ordine o nel suo nome, a opere esterne
appositamente dedicate al servizio dei poveri e degli ammalati.
Quindi, è il consacrare un po’di tempo per i poveri e per i malati (vedi l’articolo VII della regola).