SOVRANO ORDINE DI SAN GIOVANNI DI GERUSALEMME

CAVALIERI DI MALTA OSJ

STORIA DEL XX SECOLO

Da più parti sono sempre state sollevate obiezioni sulla validità giuridica e storica del SOSJ dopo il suo trasferimento da Malta in Russia, e poi negli Stati Uniti d’America. Questo saggio vuole offrire reali e provati aspetti della continuità storica ed ereditaria del governo dell’Ordine a partire dal tardo 18 ° secolo a San Pietroburgo, in seguito negli Stati Uniti d’America agli inizi del 20 ° secolo e, infine, tramite il Col. Pichel al suo attuale e definitivo ritorno a Malta.
Dopo l’abbandono di Malta, nel massimo momento di decadimento dell’Ordine, la massima priorità era quella di salvaguardare l’Ordine, mantenendone l’indipendenza e cercando di preservare intatto il lignaggio cavalleresco.
I piccoli gruppi provinciali di Cavalieri che non avevano accettato il trasferimento legittimo dell’Ordine in Russia e non avevano riconosciuto l’autorità dello Zar come Gran Maestro, sotto la spinta dei loro governi nazionali divennero sufficientemente organizzati per giustificare i loro rispettivi monarchi a riconoscere i loro nuovi ordini rinati quindi nel 19 ° secolo.
Questa è la causa dei diversi ordini ampiamente riconosciuti di San Giovanni e di Malta che conosciamo oggi.
Il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme è, al contrario, la continuazione di fatto dell’Ordine di Malta, ed è stato sostenuto come tale dalla monarchia russa ininterrottamente fino alla morte dello zar Kirill I nel 1938, da allora ha continuato senza un Monarca designato come suo protettore formale, sino a oggi.

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L’Incoronazione dello Zar Nicola II

IL SOSJ DIFENSORE DELLA MONARCHIA RUSSA

Pietroburgo (1798-1801)
I Balì, I Cavalieri di Gran Croce e I Cavalieri scappati da Malta e dalla Francia, insieme ai Cavalieri del Gran Priorato Cattolico di Russia, che comprendeva la maggiore parte dei Cavalieri cattolici polacchi del cessato Gran Priorato di Polonia, contestando la resa del Gran Maestro Von Hompesch, specie dopo l’accresciuto sdegno per la notizia che egli aveva accettato la promessa da Napoleone di una forte somma in cambio del suo tradimento, proclamarono a Pietroburgo il 12 ottobre 1798, quale Supremo Gran Maestro Paolo I Imperatore di Russia (1796-1801), deponendo Von Hompesch.
Il Papa Pio VI non si oppose anzi inviò la sua Apostolica Benedizione, che giunse qualche giorno prima che Paolo I accettasse la nomina.
Il 13 novembre 1798, lo Zar Paolo I accettava solennemente la proclamazione a Gran Maestro dell’Ordine.
In tale occasione il vessillo dell’Ordine di Malta fu issato sul tetto del palazzo dell’Ammiragliato di Pietroburgo e Paolo I ordinò che nelle insegne dell’Ordine di San Giovanni fosse aggiunto lo stemma imperiale, cioè l’aquila bicipite coronate ad ali spiegate.
La maggiore parte dei Cavalieri e Dignitari dell’Ordine ed I Governi d’Europa riconobbero l’elezione di Paolo I a Gran Maestro.
Dopo alcuni mesi, il 6 luglio 1799, a Trieste Von Hompesch, screditato, fu costretto ad abdicare con atto formale inviato al Sovrano Consiglio dell’Ordine, rinunciando alla suprema carica di Gran Maestro.
Morì il 12 maggio 1805 a Montpellier dove si era ritirato, in uno stato di quasi povertà.
Paolo I, con l’approvazione del Papa, riordinò lo Statuto dell’Ordine, rendendolo più moderno e più adatto alle esigenze del momento, donò all’Ordine uno dei più bei palazzi di Pietroburgo, rimasto noto col nome di “Palazzo Malta”, facendovi costruire annessa al palazzo una Chiesa di rito cattolico, dedicate a San Giovanni Battista.

002Palazzo Voronstov sede dei Cavalieri di Malta e poi del Corp du Pages

Il 10 dicembre 1798, lo Zar Paolo I istituì un secondo Gran Priorato di Russia di rito russo-ortodosso.  Per assicurare la successione e perpetuare l’Ordine, Paolo I istituì alcune Commende ereditarie di Russia e conferì ufficialmente a molti Cavalieri la prerogative di ereditare il loro grado.
Inoltre nominò quale suo Luogotenente, il Balì Conte Nicola Soltykoff.
Intanto Pio VI, che aveva dimostrato coraggio e saggezza per non essersi opposto alla nomina di Paolo I a Protettore e poi a Gran Maestro di un Ordine che Napoleone riteneva definitivamente disperso, fu fatto prigioniero dal Generale Berthier e portato a Valence, ove morì incarcerato il 29 agosto 1799.
Non si può tralasciare di accennare a questo punto alla congiura, preparata da cospiratori internazionali per uccidere Paolo I, che ha diritto di essere posta in evidenza nella storia della tanto travagliata Europa dell’epoca.
I moventi principali per cui lo Zar venne assassinato il 23 marzo 1801 furono la politica in favore della Chiesa Cattolica e del Papa, la protezione dell’Ordine Gerosolomitano e la sua disposizione ad unire la Chiesa Russo-ortodossa alla Chiesa cattolica, la preoccupazione di Francia, Austria e Inghilterra di avere nel loro territorio commende e priorati sotto l’influenza del governo russo.
Alessandro I, coinvolto nella congiura, succedette al padre nel 1801 come protettore dell’Ordine, si mostro indifferente, anzi dimostrò che era sua intenzione voler cacciare l’Ordine dalla Russia al più presto.
Egli infatti cominciò a confiscare le proprietà e I beni dell’Ordine che prima facevano parte del tesoro imperiale, rinunziò alla nomina a Gran Maestro e invitò il Sovrano Consiglio dell’Ordine perchè sollecitasse al Papa la nomina di un Gran Maestro.
Ciò però era contrario allo Statuto dell’Ordine il quale essendo “Sovrano” e “Indipendente” prevedeva che la nomina e l’elezione del Gran Maestro venisse fatta esclusivamente dal Sovrano Consiglio, costituito dai Balì dell’Ordine e non dal Pontefice, come contemplato nella bolla papale “Piae Postulatio Voluntatis” del 1113 e dalle modifiche dello stauto apportate dal GM De Rohan.

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Un’immagine del Palazzo OSJ sede del priorato  all’interno del Residence Imperiale a Gatchina, Russia. Le Reliquie dell’Ordine sono state salvati da questo edificio dai russi bianchi nel 1919, dopo la rivoluzione bolscevica.

Alessandro I rimase così il Protettore dell’Ordine, tanto che il Sovrano Consiglio continuò ad esercitare I suoi poteri da Pietroburgo.
Ma nel 1802 il nuovo Papa Pio VII, su pressione delle solite potenze europee, Austria, Francia e Inghilterra, senza ulteriori indugi, nominò quale Gran Maestro, prima il Balì Bartolomeo Ruspoli il quale ricusò e poi con Breve del 9 febbraio 1803 il Balì Giovanni Battista Tommasi.
Alessandro I rimase protettore dell’Ordine fino al 1817, anno in cui , sotto pressione dei nobili di corte, soppresse le Commende di rito Ortodosso istituite in Russia dal Padre Paolo I nel 1799, naturalmente non quelle pre esistenti e incardinate nel Gran Priorato di Polonia di rito cattolico.
All’inizio di questo secolo lo Zar Nicola II autorizzava i membri della sua Famiglia ad accettare la dignità di Balì, Cavalieri di Gran Croce, e successivamente autorizzava anche gli Ufficiali del “Corpo dei Paggi” a fregiarsi della bianca croce ottagona di San Giovanni anche sulla divisa militare
L’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme rimase in Russia dal 1803 al 1917, fino all’avvento del Bolscevismo.

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SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA
Santa Chiesa (1803)

Il Papa Pio VII (1800-1823) sotto numerose pressioni di potenze europee, in modo furbesco e ignorando di proposito lo Statuto originale dell’Ordine, sovrano e indipendente, nominò nel settembre 1802 quale Gran Maestro il Gran Balì Bartolomeo Ruspoli, ma questi il 2 dicembre ricusò la nomina perchè non statutaria.
In sua vece fu nominato con Bolla Pontificia dell 9 febbraio 1803 Giovanni Battista Tommasi di Cortona (Arezzo), il quale il 27 giugno 1802 si autoproclamò Gran Maestro del nuovo Ordine “di Malta di istituzione pontificia” nella Chiesa del Priorato di Messina, ove pose la nuova sede del nuovo Ordine.
Dopo qualche anno, su invito del Governo Borbonico, il Tommasi spostò la sede a Catania.
Qui gli ambasciatori dello Zar Alessandro I, il 23 giugno 1804, vennero a deporre le insegne e i documenti appartenuti al defunto padre Gran Maestro Paolo I.
Il Gran Maestro Tommasi sollecitò inutilmente la restituzione dell’isola di Malta all’Ordine, ma gli inglesi respinsero sempre tale richiesta, talchè si spense con tanto dolore il 13 giugno 1805 all’età di 74 anni e fu sepolto nella Cattedrale di Catania.
Morto Giovanni Tommasi il nuovo Ordine “di Malta” di ispirazione vaticana venne retto dal 1805 al 1871 da Luogotenenti.
Nella qualità di Luogotenente del Gran Magistero venne eletto dal Papa con breve del 5 ottobre 1805 il Balì Caracciolo di S. Erasmo, il quale si proclamò abusivamente Gran Maestro tanto che il Consiglio dell’Ordine non ritenne di ratificare l’elezione.
In sua sostituzione venne eletto il Balì Guevara Sardo (1804-1814), il quale morì il 24 aprile 1814. Suoi successori nella qualità di luogotenenti nella sede di Catania furono il Balì Andrea di Giovanni Centelles,  e successivamente il Balì D’Armenia Antonio Busca, eletto dal Consiglio riunito nel giugno del 1821. Egli rimase a Catania fino al 1826, anno in cui il governo borbonico lo costrinse a lasciare la città etnea.
Nel 1827 la sede dell’Ordine venne stabilita da Papa Leone XII (1823-1829) a Ferrara, negli Stati Pontifici, finchè nel 1831 Gregorio XVI (1831-1846) ne autorizzò la sistemazione definitiva a Roma, in Via Condotti, dove si trova attualmente.
Carlo Candida successe ad Antonio Busca Milanese morto nel 1834 e fu nominato dal Papa Gregorio XVI.
Nel 1816 era stato ricostituito il Gran Priorato di Roma e nel 1839 vennero ricostituiti I Gran Priorati di Lombardia e Venezia e quello delle Due Sicilie.
Nel 1879, dopo sette Luogotenenti, il Papa Leone XIII (1878-1903) con sua Bolla del 29 marzo, restaura il Gran Magistero ed elegge quale Gran Maestro Frà Giovanni Battista Ceschi di Santa Croce.
La nuova istituzione vaticana che si riallaccia storicamente all’Ordine Gerosolomitano di malta, posta sotto la giurisdizione della Santa Chiesa, ha avuto la sua definitive costituzione il 12 giugno 1888, con la denominazione di “Sovrano Militare Ordine di Malta” confermata dalla sentenza del Tribunale Cardinalizio del 24 gennaio 1953, pubblicata negli “Acta Apostolicae Sedis” n. 15 del 30 novembre 1953.
I membri dello SMOM si dichiararono la continuazione legittima dell’Ordine e si sono rifiutati di riconoscere il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Il dissenso continua ancora oggi. Infatti, è stato solo negli ultimi anni che lo SMOM ha accettato a malincuore lo Zar Paolo I, ma non come 72 ° Gran Maestro dell’Ordine. Essi continuano a descriverlo come Gran Maestro “di fatto”, ma non “nella giustizia”, ​​perché lo zar era un cristiano ortodosso sposato.

05Cadetti del Corp du Pages

l’Ordine di Malta rimase un’istituzione influente nella Russia imperiale profondamente coinvolto per la conservazione delle monarchie europee in generale, e per la dinastia Romanoff in particolare con i due Gran Priorati cattolico e ortodosso. A esso fu affidata la scuola del Corpo dei Paggi, scuola d’elitè dove venivano preparati i figli dei nobili più importanti alla carriera militare.
I laureati di questa scuola diventatavano i leader delle divisioni della Guardia protettori della famiglia imperiale di Russia. La tradizione di assistenza sanitaria è continuata attraverso l’agenzia ospedale e sollievo conosciuta come la Croce Bianca russa. Il Sovrano Consiglio, composto da alti Cavalieri di Giustizia Ereditaria, hanno governato l’Ordine e assicurato la sua continuazione legale. Inizialmente l’Ordine è stato condotto dal Luogotenente Gran Maestro Generale Soltikoff dopo la morte dello zar Paolo I. In seguito il governo del SOSJ veniva diretto da un Presidente del Sovrano Consiglio, assistito da un Gran Cancelliere. Questi venivano nominati direttamente dallo zar, descritto come il “capo del Capitolo.” La zarina era tradizionalmente il capo onorario della Croce Bianca.
Lo zar aveva la custodia personale della famosa icona dell’Ordine di “Nostra Signora del Filermo” e delle due reliquie, la mano di San Giovanni Battista e un frammento della Vera Croce. Queste venivano tenute sia presso il Palazzo d’Inverno o al Palazzo Gatchina nella Cappella del  Priorato, a seconda del calendario liturgico. Questa disposizione è continuata fino alla Rivoluzione bolscevica dell’ottobre 1917.

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