Nel cuore del XVII secolo, un periodo storico caratterizzato da intense attività coloniali e conflitti marittimi, l’Ordine di San Giovanni, noto anche come l’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri, esercitava un’influenza significativa in diverse parti del mondo. Questa estensione del potere, ben oltre i confini tradizionali dell’Europa, è un capitolo affascinante della loro lunga storia, che si svela nelle pagine della ricerca di Monsignor A. Mifsud nel suo libro “Cavalieri Ospitalieri della Venerabile Lingua d’Inghilterra” (1916).
L’Ordine, originariamente fondato per assistere i pellegrini cristiani in Terra Santa, aveva già stabilito una forte base a Malta, dove svolgeva un ruolo cruciale nella difesa contro l’avanzata ottomana. Tuttavia, la loro portata non si limitava alla difesa dell’isola di Malta. Nel corso del XVII secolo, l’Ordine spostò parte della sua attenzione verso l’occidente, estendendo il suo dominio alle Isole Sottovento nei Caraibi.
Tra il 1651 e il 1665, l’Ordine acquisì il controllo di diversi territori nelle Indie Occidentali, precedentemente gestiti dalla Compagnia Francese delle Indie Occidentali. Questa espansione fu in gran parte il risultato degli sforzi di De Lanuillier Poincy, un Cavaliere di Malta Professo che era anche governatore delle Isole delle Indie Occidentali per la corona francese. Sotto la sua guida, l’Ordine ottenne il controllo di isole come St. Kitts, Sancta Cruz, St. Bartolomew e parte dell’Isola di St. Philip.
Il Balì Jacques de Souvre, ambasciatore dell’Ordine presso la Corte francese, giocò un ruolo fondamentale nella formalizzazione di questo dominio. Il 21 maggio 1651, firmò un contratto che trasferiva tutti i diritti conferiti dalle Lettere Patenti Reali del 1642 dall’Indie Occidentali alla Compagnia Francese, segnando un momento significativo nella storia dell’Ordine. Questo accordo fu in seguito ratificato da Re Luigi XIV nel marzo 1653, consolidando ulteriormente la posizione dell’Ordine nei Caraibi.
È interessante notare come l’isola di San Cristoforo (o San Kitts) fosse già divisa tra coloni inglesi e francesi, dimostrando una coesistenza relativamente pacifica. La guerra tra Francia e Inghilterra non significava necessariamente un conflitto diretto tra i sudditi dell’Ordine e gli altri residenti dell’isola. Tuttavia, questo periodo di influenza nei Caraibi non durò a lungo.
Sotto la pressione di Luigi XIV, l’Ordine alla fine restituì i territori alla Compagnia Francese delle Indie Occidentali nel 1664 in cambio di mezzo milione di franchi. Questo accordo, stipulato da Stefano M. Lomellini, priore titolare d’Inghilterra, segnò la fine dell’espansione dell’Ordine in queste isole. Con l’escalation dei conflitti europei e la cessione di San Cristoforo alla Gran Bretagna con il Trattato di Utrecht nel 1713, la presenza dell’Ordine nelle Indie Occidentali divenne un ricordo del passato.
La storia dell’Ordine di San Giovanni nel XVII secolo rappresenta un esempio affascinante di come un’organizzazione religiosa e militare potesse estendere il suo influsso in un contesto globale dominato da dinamiche coloniali e geopolitiche. La loro breve ma significativa presenza nelle Indie Occidentali mostra non solo la flessibilità e l’adattabilità dell’Ordine ma anche la complessità delle relazioni internazionali in quel periodo. Mentre l’Ordine alla fine si ritirò da queste regioni, la loro storia in quei luoghi rimane un capitolo intrigante della più ampia storia della colonizzazione e della diplomazia europea.
Ivanoe Giorgio Colombo