Il Triduo pasquale è il tempo centrale dell’anno liturgico. Detto comunemente anche triduo santo o triduo sacro, celebra gli eventi del Mistero pasquale di Gesù Cristo, ossia l’istituzione dell’eucaristia, del sacerdozio ministeriale e del comandamento dell’amore fraterno, e la passione, morte, discesa agli inferi e la resurrezione.
In questi tre giorni ripercorriamo il cammino di Gesù verso la croce. E’ un cammino fatto di tappe dolorose. Ma ci porterà fino alla domenica di Pasqua, fino alla gioia esplosiva della Resurrezione!

 

Giovedì Santo:
Oggi ricordiamo l’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli.

E’ un momento bello, di amicizia, di intimità con i suoi amici più cari. Ma è anche un momento molto triste e doloroso. Gesù sa che sta per arrivare il momento terribile della sua passione. Inoltre deve subire un grande dolore: uno dei suoi amici, con i quali ha condiviso tutto, che ha amato con tutto il suo cuore, lo tradisce. Anche i suoi amici, nel momento della prova, lo abbandoneranno lasciandolo solo. Gesù, però, non smetterà di amarli nemmeno per un attimo!
Durante questa cena Gesù compie un gesto inaspettato: lui che è il maestro, il più importante di tutti, lava i piedi ai suoi discepoli. Lo fa per insegnarci che se vogliamo essere veramente cristiani dobbiamo lavarci i piedi gli uni gli altri. Questo vuol dire che dobbiamo volerci bene, metterci gli uni al servizio degli altri.
Dopo averlo spiegato con la sua vita, Gesù ci dà il suo comandamento, quello più importante di tutti, che distingue i cristiani dagli altri uomini: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i suoi amici». Gesù ci considera suoi amici e dà la sua vita per noi e per la nostra gioia.
Infine Gesù ci fa un dono grandissimo: l’eucaristia. Prende prima il pane e dice «Questo è il mio corpo», poi prende il vino e dice: «Questo è il mio sangue». Attraverso l’eucaristia Lui sarà sempre in mezzo a noi. Ogni domenica noi ricordiamo questo grande mistero, per questo ci riuniamo insieme, pieni di gioia: Gesù, il nostro Dio, è con noi e ci ricorda quanto ci vuole bene!

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 13,1-15.

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo,
Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,
si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.
Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo».
Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti».
Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?
Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».